A 12 anni, appena finite le scuole elementari, andò a cercare fortuna a Torino. Si impiegò come apprendista nell'officina di G. Bocciolone. Dopo il lavoro frequentava le scuole serali. Fu incaricato dal principale della contabilità. Da operaio, bardotto lattoniere per la costruzione di pompe, diventò direttore tecnico e amministratore. Nel 1980, alla morte di Bocciolone, rilevò l'officina, nonostante le difficoltà in cui versava per la mancanza di lavoro. Con nuovi macchinari trasformò la modesta struttura artigiana in un'industria. Ampliò la produzione. Fabbricò impianti sanitari e di idroterapia. In Italia non esistevano allora ditte del genere. Progettò ed costruì impianti di riscaldamento, ventilazione, lavanderia e cucine a vapore, impianti per stabilimenti termali e acquedotti. In pochi anni il suo nome acquistò vasta rinomanza. L'officina, con 150 operai e con una succursale a Moancalieri, produceva dalle pompe idrauliche ai tubi per impianti a gas e a vapore, dagli utensili per gabinetti di igiene agli apparecchi per riscaldamento, dalle valvole alla rubinetteria.